Durante un incontro con Eveline Bill e un’intensa discussione sul futuro di Zonta, mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto diventare Vice Direttore di Area, in modo da poter pensare insieme a come “modernizzare” un po’ Zonta.
Questa sfida e soprattutto l’idea di lavorare insieme a lei e ai presidenti dei club mi hanno convinto ad accettare.
Sfortuna (o forse sì), è arrivato Covid e abbiamo dovuto pensare a come comunicare in modo diverso e, soprattutto, a come mantenere i membri motivati durante questo periodo di isolamento.
Con lei abbiamo potuto organizzare workshop come l’Elevator Pitch e uno scambio tra i club sui modi migliori per attirare nuovi soci.
Da quando ho assunto la carica di direttore di area, mi sono sempre visto più come un facilitatore e un coordinatore che come un direttore. Vedo il mio ruolo più come una cinghia di trasmissione tra il distretto e i club, sia per quanto riguarda i progetti che portiamo avanti sia per le sfide che i nostri club devono affrontare.
Ho già visitato molti club e ho conosciuto donne straordinarie con idee innovative e un forte impegno nei confronti dei valori di Zonta.
Naturalmente, la vita di un AD è anche piena di sfide e non ho certo la bacchetta magica per risolvere tutti i conflitti o le difficoltà, ma devo dire che amo le sfide.
Il mio secondo anno di mandato è già iniziato e quasi mi dispiace che finisca tra pochi mesi, ma il mio vice AD può stare tranquillo: sto garantendo un servizio al cliente.