Nel lontano 8 novembre 1919, a Buffalo, negli Stati Uniti, un piccolo gruppo di donne fondò il primo Zonta Club nel mondo. Appartenevano alla prima generazione che aveva potuto accedere agli studi superiori e ottenuto i diritti civici, tutte provenivano dall’élite culturale ed economica.
Malgrado i pregiudizi dell’epoca, si impegnarono professionalmente in tutte le discipline. Avevano le idee chiare e la consapevolezza che solo un’istruzione generalizzata, aperta a tutte le donne, fosse la via da percorrere per raggiungere gli obiettivi di pace che si erano date nello Zonta.
L’ignoranza è la radice di povertà, fame, emarginazione e di ineguaglianze che provocano rabbia e conflitti.
L’educazione, al contrario, apre il cammino verso la libertà, la comprensione internazionale e multiculturale, la sola che consente all’individuo di riconoscersi in una dimensione globale e al contempo locale, integrandola in un’etica di responsabilità verso se stessi e verso gli altri, la sola in grado di aprirsi alle diversità.
Dal 1919, il codice etico delle zontiane esige, riconosce e incoraggia l’onestà, l’impegno in posti di responsabilità nella professione e in tutte le attività sociali, politiche e associative.
Questo comporta l’obbligo morale e intellettuale di riconoscere le competenze, soprattutto in campi del sapere meno popolari come quelli scientifici, fondamentali per la conoscenza delle cose del mondo, migliorare la qualità della vita e costruire un futuro per l’umanità.
E’ questa visione del sapere e questo riconoscimento felice dell’eccellenza che ci ha portate alla creazione del Prix Zonta.
Vogliamo mostrare la nostra solidarietà, dare il nostro sostegno a delle ricercatrici dall’intuizione rapida, la comunicazione chiara e dal ragionamento rigoroso.
Questo spirito guida le azioni dello Zonta International dalla fondazione di quel primo Club a oggi.